„21 agosto 1960.
(…) Ora che si sono conclusi i festeggiamenti per l’onomastico si ripropone, prioritario, il pensiero della mostra. Non mi era mai successo di fremere così tanto prima di una mostra. Ho una quantità di quadri iniziati: non riesco a decidere se finire quelli o iniziarne di nuovi. Intanto il tempo vola e il risultato di tanta esitazione è che sono in affanno per le scadenze. Mi piacerebbe molto che tutto fosse già finito, qualunque sia l’esito, in modo da potermi distendere, anche se non proprio sugli allori.
Questo processo di invecchiamento, quando si perdono gli artigli da leone peraltro non ancora del tutto sviluppati, non è concepito bene.”
/Ultima lettera di István Szőnyi alla figlia, da Lettere da casa…/
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