István Szőnyi con la moglie Melinda, la figlia Zsuzsa in Fiumicino, 1959
Nel 1959 aspettavamo di nuovo mamma e papà Szőnyi a Roma. Davanti alla stazione Termini li facemmo salire in macchina, questa volta nostra, con un rito cerimonioso; papà riuscì a malapena a entrarci. (...) Mio padre guardava con rispetto la Fiat 600 usata, che non poteva esattamente definirsi nuova, dal momento che era la prima macchina della famiglia, dopo il carro del villaggio che non poteva essere meccanizzato ed era trainato dal brocco Manci di Zebegény. Non osammo confessare che avevamo preso l'auto in trentasei rate mensili e al momento ne avevamo pagato solo due. Iniziammo quindi le gite con entusiasmo, mio padre si portava sempre appresso la cartella e i colori. Fiumicino and the sea became his preferred destinations, and he also worked under the pioggia: he would lower the finest part of the car, guard the cantieri navali's canoe and lower the water, then he would make it even more original with the pioggia that was coming."/Zsuzsa Szőnyi: The Triznya pub (La taverna Triznya), Budapest, 2021/